L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero rappresenta uno strumento essenziale per mantenere il legame tra lo Stato italiano e i suoi cittadini che hanno scelto di vivere oltre confine. Per coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana per ius sanguinis, specialmente in Brasile, l’iscrizione e il mantenimento aggiornato dei propri dati nell’AIRE non costituisce solo un adempimento burocratico, ma un vero e proprio obbligo giuridico dalle conseguenze concrete e immediate.
L’articolo 62 del Codice dell’amministrazione digitale ha istituito l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), che ha inglobato l’AIRE, creando un sistema integrato di gestione dei dati anagrafici. Questo sistema garantisce l’univocità dei dati e l’interoperabilità con le altre banche dati delle pubbliche amministrazioni, rendendo ancora più cruciale l’accuratezza delle informazioni fornite dai cittadini residenti all’estero.
La giurisprudenza ha chiarito inequivocabilmente l’importanza di questo adempimento. Come evidenziato dalla Cassazione civile con ordinanza n. 3605 del 2025, la notifica degli atti tributari ai contribuenti iscritti all’AIRE deve essere effettuata prioritariamente presso l’indirizzo estero risultante dai registri, e solo in caso di irreperibilità si può ricorrere ad altre modalità. Questo principio sottolinea come l’aggiornamento tempestivo dei dati AIRE sia fondamentale per garantire l’effettiva ricezione delle comunicazioni ufficiali.
Le conseguenze della mancata comunicazione delle variazioni anagrafiche possono essere particolarmente gravi. La Cassazione civile con sentenza n. 13753 del 2023 ha stabilito che quando un cittadino scompare dai registri AIRE senza una corrispondente registrazione in Italia, l’Amministrazione deve effettuare ricerche presso gli Uffici consolari prima di procedere con notifiche alternative. Tuttavia, questo non esime il cittadino dalla responsabilità di mantenere aggiornati i propri dati, e la mancata comunicazione può comportare la perdita di importanti comunicazioni fiscali, legali o amministrative. Per i cittadini brasiliani che hanno ottenuto la cittadinanza italiana per ius sanguinis, questo obbligo assume una rilevanza particolare, considerando la complessità delle procedure di riconoscimento e la necessità di mantenere attivi i rapporti con le autorità italiane per questioni ereditarie, fiscali o di altra natura giuridica.